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Dal 1983 Aleimar si impegna a camminare accanto ai bambini di tutto il mondo, questa è la nostra storia.

Ogni lunedì racconteremo un episodio che ha segnato i 40 anni di attività dell’Organizzazione,
oggi andiamo in Medio Oriente, tra Israele e Palestina.

Racconta Andrea Marchini, il nostro Presidente onorario:
Le attività si svolgono principalmente nel territorio di Betlemme, ma abbiamo anche collaborato con qualche centro di Gerusalemme e Nazareth. I progetti sono nati con l’intento di aiutare direttamente le famiglie in stato di miseria attraverso assistenza medica, scolastica e alimentare”.

Aleimar è presente in questo territorio dal 1988, con progetti che attualmente si concentrano nella città di Betlemme, ma è intervenuta anche in Israele, nelle città di Nazareth, Gerusalemme e villaggi limitrofi.
Interveniamo portando sostegno concreto ai bambini nel pieno rispetto della nostra missione, senza distinzione di religione, provenienza, lingua o cultura. Nei nostri progetti convivono bambini musulmani, cristiani ed ebrei, bambini che hanno bisogno di supporto per avere l’opportunità di una vita migliore in un territorio già martoriato dalla guerra. 

La Palestina si colloca al 106° posto su 189 paesi nella classifica dell’Indice di Sviluppo Umano. Molti bambini non trovano, nell’ambito familiare e nelle istituzioni pubbliche, luoghi sicuri e idonei per la loro crescita. Aleimar si impegna a sostenere il Paese principalmente con progetti di Sostegno a Distanza, al fine di migliorare le condizioni di vita dei più piccoli e ad aiutare le famiglie ad affrontare le difficoltà economiche e sociali.

Oggi operiamo in diversi Centri e Scuole per bambini provenienti da situazioni estremamente disagiate, progetti storici accanto ad iniziative più recenti che ci consentono di offrire diverse modalità di supporto per i più fragili. 

Bambini alla Creche durante la cena – 2001

Il progetto de La Creche, l’orfanotrofio delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de Paoli è una presenza storica di Betlemme, fondato alla fine del XIX secolo. Inizialmente la Creche si occupava di accoglienza agli orfani, ma a partire da circa la metà degli anni ‘80 ha cominciato ad ampliare la propria missione aprendosi ad accogliere i casi sociali di tutte le aree dell’Autorità Palestinese. I bambini senza famiglia, o con famiglie in situazioni di grave disagio, vengono accolti fin dalla nascita e sono accuditi fino all’età di sei anni (oltre non è possibile, la legge palestinese lo vieta), e vengono poi affidati a qualche parente, dati in adozione o, nel caso in cui una delle evenienze descritte precedentemente non sia possibile, vengono sistemati in altri istituti per iniziare il ciclo scolastico. Presso La Creche opera un assistente sociale che si occupa di curare i rapporti con le famiglie, specialmente riguardo ai reinserimenti dei bambini in famiglia e situazioni problematiche. 

 

Dai primi anni 2000 sosteniamo il Centro Effetà, gestito dalle Suore Maestre di Santa Dorotea, che offre un insieme di servizi sociali e scolastici a bambini affetti da sordità che vivono a Betlemme e dintorni. Il centro garantisce ai piccoli un’istruzione idonea attraverso metodologie appropriate e fornisce ai bambini e alle loro famiglie gli strumenti necessari al superamento della disabilità. I bambini, e in generale le persone portatrici di handicap, subiscono gravi discriminazioni nei territori palestinesi a causa dell’instabilità politica e sociale che non consente al governo di fornire servizi sociali, sanitari ed educativi idonei. Inoltre, a causa di retaggi culturali, la disabilità è vissuta come una sventura e una vergogna. Il centro Effetà affronta il problema della sordità offrendo una serie di servizi specialistici. 

 

I bimbi durante il doposcuola – 2004

Offriamo la possibilità ad alcuni bambini provenienti da situazioni di grave disagio sociale di poter frequentare con regolarità la Scuola delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Cremisan, un paese vicino a Betlemme. La scuola è rivolta a tutti i minori senza distinzione di religione, etnia o classe sociale. Molti bambini palestinesi sono oggi vittime di un contesto sociale e politico instabile che genera e accresce le problematiche economiche, familiari e sanitarie. La formazione scolastica è spesso carente a causa dell’inadeguatezza delle strutture e dei continui scioperi degli insegnanti. Il progetto prevede: il sostegno della retta scolastica per questi bambini affinchè possano frequentare con serenità la scuola materna e la scuola primaria; il finanziamento del doposcuola per bambini delle scuole pubbliche per colmare le lacune legate ai disservizi scolastici; un contributo all’oratorio domenicale ed estivo per togliere i bambini dalle strade e offrire loro un luogo sereno di crescita e di ricreazione.

 

Sosteniamo il Centro Sociale di Betlemme, un’opera nata a favore di donne e bambini della zona provenienti da situazioni di povertà e discriminazione, senza distinzione di etnia o religione. Il centro offre diversi servizi alla persona e alle famiglie per fronteggiare le necessità più urgenti. Le assistenti sociali, attraverso colloqui e visite a casa, redigono e mettono in atto un programma di assistenza personalizzato. La struttura offre i seguenti servizi: accompagnamento morale e psicologico; fornitura di generi di prima necessità per fronteggiare i casi di urgenza; fornitura di servizi sanitari gratuiti, quali la consulenza medica, il pagamento di esami specialistici, l’acquisto di medicinali e la fornitura di cure odontoiatriche; accompagnamento e sostegno scolastico; programmi di micro finanziamento.

 

Gaetano Fiorella, Responsabile Paese Palestina, con i bambini del Centro Holy Child

Dal 2013 sosteniamo le attività di Holy Child Program, una scuola di Beit Sahour per ragazzi con difficoltà di apprendimento o disabilità mentale provenienti da situazioni di bisogno della zona di Betlemme. La scuola offre ai bambini e ai ragazzi dei percorsi scolastici personalizzati e modulati sulle loro reali capacità e attitudini. La didattica cerca di evidenziare e integrare la ricca eredità culturale del luogo attraverso la musica, la danza e il cibo. Per alcuni ragazzi questo percorso rappresenta una preparazione per la scuola tradizionale, per altri l’unica possibilità di crescita culturale e scolastica. Ai parenti dei bambini vengono offerti diversi momenti formativi e informativi e un continuo accompagnamento nell’educazione dei figli.

 

Oggi assistiamo circa 1.000 beneficiari tra bambini e famiglie in condizione di disagio socio-economico. 

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