Print Friendly, PDF & Email

Dal 1983 Aleimar si impegna a camminare accanto ai bambini di tutto il mondo, questa è la nostra storia.

Ogni lunedì racconteremo un episodio che ha segnato i 40 anni di attività dell’Organizzazione,
oggi voliamo verso la Colombia.
 

Una veduta dei quartieri periferici di Bogotà.

Tutto è iniziato grazie al contributo di Gabriella Campioni, giornalista e volontaria storica che conosceva personalmente un Istituto religioso di Rivolta d’Adda con missioni in Sud America, e in particolar modo in Colombia.

La Colombia si colloca all’88° posto su 189 paesi nella classifica dell’Indice di Sviluppo Umano. Dopo un conflitto nazionale durato oltre cinquant’anni tra le forze governative e i guerriglieri che ha portato nelle città un numero elevato di sfollati dalle zone rurali, con la firma degli accordi di pace di Bogotà nel 2016 il Paese ha avviato un percorso verso una nuova fase della sua storia recente, martoriata però ancora da numerose vittime. 

Ancora oggi la Colombia è uno dei maggiori produttori di cocaina nel mondo, e i narcotrafficanti continuano la loro guerra  arrivando anche alle grandi città, nelle periferie, dove vivono le famiglie dei bambini di cui ci occupiamo che, spesso, la notte sentono il rumore degli spari.

Gli sfollati interni migrano verso le grandi città, tra le quali la capitale Bogotà rappresenta da sempre la meta prescelta. La città conta poco più di 7 milioni di abitanti, e il costante flusso migratorio ha provocato un’esplosione urbana condensata nelle baraccopoli, insediamenti irregolari caratterizzati dall’assoluta mancanza di servizi: dall’elettricità all’acqua potabile, dal riscaldamento al sistema fognario, gli abitanti si ritrovano a vivere in baracche fatiscenti ed abusive, nell’assoluta povertà.

Aleimar opera proprio nei quartieri più periferici, e spesso pericolosi, della capitale. Qui assistiamo famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà, spesso nuclei mono-parentali, dove è rimasta solo la mamma ad occuparsi dei figli perchè il padre è andato alla ricerca di un lavoro. Le donne sono per la maggior parte impegnate nella raccolta dei rifiuti, un lavoro estremamente comune ed inflazionato che le vede andare per le strade a raccogliere prodotti di scarto da rivendere. Tutto, in queste zone di Bogotà, viene raccolto a mano. Si tratta ovviamente di un impiego informale, senza garanzie, che consente di guadagnare circa 3€ al giorno, 15 pesos.

Teresa, volontaria Aleimar, con una delle bambine nel Centro di San Gil.

Con un’entrata così misera le madri non riescono a farsi carico dei bisogni dei bambini, ed è grazie al supporto del sostegno a distanza se possiamo garantire istruzione, pacco alimentare e cure mediche.

Il nostro lavoro si è esteso anche alle località di San Gil e Tunja, dove grazie alla collaborazione con i Padri Somaschi gestiamo 2 Centri per ragazzi e ragazze provenienti da situazioni di grave disagio socio-familiare. I ragazzi spesso vengono salvati da un futuro sulla strada, ed inseriti in un percorso di formazione professionale che gli consenta un’alternativa di vita migliore. 

Aleimar si impegna nella protezione dei minori vulnerabili con progetti di accoglienza, istruzione, formazione professionale, recupero e reinserimento sociale, per garantire a tutti i bambini e ragazzi un futuro migliore. 

 

Aiutaci a fare di più!
Scegliendo l’adozione a distanza puoi cambiare la vita di un bambino!
Oppure fai una donazione a sostegno dei nostri progetti. 

SOSTEGNO A DISTANZA

DONA ORA